Legge 488/92
Pubblicato in Finanza agevolata
Descrizione
La legge 488 è lo strumento attraverso cui il Ministero dell’Industria distribuisce alle aziende italiane la gran parte (circa il 50%) di quelli che comunemente vengono definiti “contributi a fondo perduto”, erogati a fronte di investimenti; si tratta di una cifra che si approssima ai 3 miliardi di euro per anno, suddivisi in tre bandi: Industria servizi ed edilizia; Turismo; Commercio. Questo sito vuole essere una guida pratica e chiara, dedicata a chi ha sentito parlare di “legge 488″, o anche ne conosce i vantaggi, senza tuttavia avere padronanza di tutti gli aspetti principali.
Cosa permette di fare
La Legge 488 permette agli imprenditori di richiedere un finanziamento a fondo perduto per parte dei loro investimenti. Per “fondo perduto” si intende una somma di denaro che il Ministero dell’Industria mette a disposizione dell’imprenditore a titolo definitivo, senza, quindi, obbligo di restituzione. Ad esempio: Supponiamo, semplificando, che un’azienda programmi un investimento di 900 mila euro, in una regione dove la Legge 488 prevede un contributo massimo pari al 50% della spesa, quindi 450 mila euro. Il contributo sarà erogato all’azienda, direttamente nel proprio conto corrente, in due rate da 225 mila euro, se l’investimento si realizza in uno o due anni, oppure in tre rate da 150 mila euro, se il programma di spesa sarà completato entro un massimo di quattro anni.
Come opera
La legge 488 opera con un meccanismo, detto “a bando”. Ciò vuol dire che, con cadenza più o meno annuale, il Ministero dell’industria dichiara che è possibile presentare domanda di contributo, a partire da un determinato giorno e fino ad una data di chiusura termini. Per le date di apertura e chiusura dei bandi controllare sul nostro portale www.legge488.it La 488 finanzia dei piani di investimento organizzati in programmi di più anni (da due a quattro), questo perché vuole “costringere” le aziende a programmare la propria attività nel medio termine. Proprio per rispettare questa impostazione l’Unione Europea ha imposto di non accettare le spese già effettuate. L’azienda deve appunto pianificare tutti gli investimenti che vuole effettuare negli anni successivi, cercando allo stesso modo di prevedere i benefici economici futuri. I programmi sono classificati in base a queste tipologie, già abbastanza chiare dal nome, e per la cui definizione è d’obbligo rifarsi alle circolari esplicative (cfr. Circolare 900315 del 2000 per il settore industria; Circolare 900047 del 2001 per il settore commercio; Circolare 900516 del 2000 per il settore turismo). Le tipologie sono: Il nuovo impianto, l’ampliamento, l’ammodernamento, la ristrutturazione, la riconversione, la riattivazione o il trasferimento di impianti produttivi esistenti. Gli elementi fondamentali per la legge 488 sono tre: 1. La circolare ministeriale (scaricabile dalla sezione documentazione) che rappresenta il documento avente valore di legge, per il bando in oggetto, ne stabilisce i limiti, e fornisce in alcuni punti una guida dettagliata (dal linguaggio preciso ma un po’ troppo burocratico) per l’intero iter della domanda di contributo. 2. Il Business Plan, un documento che descrive l’azienda nei suoi aspetti organizzativi e finanziari, traccia un quadro delle prospettive di mercato, ed analizza l’investimento. (nelle circolari, sono presenti delle descrizioni dettagliate dei contenuti del B.p., documento che deve necessariamente essere predisposto da un esperto). 3. Il software ministeriale, tutti i dati relativi all’azienda, e la parte finanziaria del Business Plan (facoltativa per investimenti inferiori ai tre miliardi, ed al miliardo per le aziende di servizi) devono obbligatoriamente essere compilate tramite lo strumento informatico, messo a disposizione dal Ministero, pena la nullità della domanda; proprio il software è lo strumento che permette la rapidità con cui avviene tutta la procedura di istruttoria e concessione del contributo. La gestione della legge è di fatto delegata a banche che esaminano per conto del Ministero le domande di contributo; il Ministero si limita a definire di volta in volta le modifiche alla legge e le date di apertura e chiusura dei singoli bandi, ed a emettere le graduatorie. Le graduatorie Le graduatorie sono stilate sulla base di cinque parametri ben definiti: 1) Occupazione creata 2) Capitale proprio immesso 3) Percentuale di contributo richiesto 4) Parametro ambientale 5) Preferenze regionali E’ impossibile dare una descrizione semplificata ed allo stesso tempo precisa, ciò che segue si avvicina però moltissimo: L’occupazione è calcolata in rapporto all’investimento (in migliaia di euro) Ad esempio se la mia azienda ha attualmente 5 dipendenti, ed effettua un investimento di 1 milione di euro, il parametro sarà uguale a 5 diviso mille. Il capitale proprio è calcolato anche esso in rapporto all’investimento; ma cosa si intende per capitale proprio? Si intende un immissione di mezzi freschi in azienda, come ad esempio un aumento di capitale, un conferimento dei soci, la non distribuzione degli utili; non è assolutamente utilizzabile il capitale sociale già versato (anche se elevato) o il conferimento in azienda di beni fisici (ad esempio un immobile). La percentuale di contributo è un parametro che premia chi “si accontenta” di più: supponiamo che su investimento di un milione di euro spetti un contributo massimo del 75%, cioè 750 mila euro, la mia azienda può richiedere una quota inferiore (una sorta di percentuale della percentuale) ad esempio del 90%, quindi il 90% del 75% fa il 67,5%, ovvero 675 mila euro. Nel caso che io chieda tutto il contributo avrò un punteggio in graduatoria pari a 1; se chiedo il 90% e mi accontento ho un punteggio (maggiore) di 1,111. Il parametro ambientale è sicuramente il più complesso, sia perché è differente per gli investimenti superiori ai 50 miliardi, e per quelli inferiori, sia perché è parzialmente ancorato alla reale politica ambientale perseguita dall’azienda. Rinviando quindi nuovamente alla circolare, per un’esposizione più completa, in questa fase si può dire che il parametro ambientale è diviso in due parti, una destinata alle certificazioni ambientali ed una alla diminuzione nell’uso di sostanze pericolose. Le certificazioni ambientali realizzabili sono: la certificazione Emas e la Iso 14.000; il conseguimento della prima, in considerazione della maggiore complessità, ottiene un punteggio pari a 10 nella graduatoria, il conseguimento della seconda, un punteggio pari a 7. La seconda parte assegna un punteggio massimo di 7 per l’opera di riduzione ed eliminazione delle sostanze pericolose; l’aspetto curioso è che viene premiato chi elimina o riduce la presenza di un numero massimo di 3 sostanze, ma ottiene un punteggio pari a 0 chi ha un attività pulita, e quindi non può materialmente ridurre alcunché; in questo modo si premia ad esempio una raffineria che riduce le proprie attività inquinanti, e si penalizza un pastificio che non inquina. Il parametro regionale viene appunto deciso dalle singole regioni in relazione alla loro politica economica, per premiare, attraverso un punteggio maggiore, le aziende appartenenti a settori ritenuti prioritari, o che effettuano una tipologia di investimento gradita (ad esempio si possono dare 10 punti per l’ampliamento ed 8 per il nuovo impianto etc.) Il software in dotazione al Ministero confronta tutti i punteggi dei singoli parametri, mettendoli “sullo stesso piano”, attraverso un calcolo statistico che assegna ad ogni punteggio lo stesso peso (basato sulle funzioni di Media e Deviazione standard) creando così dei parametri normalizzati; la somma di questi parametri “normalizzati” costituisce il punteggio che l’azienda otterrà nelle graduatorie. Le graduatorie sono due per ogni regione, per i progetti d’importo inferiore ai 25.822.845 di euro, e due graduatorie nazionali (una per il Sud ed una per il Centro-Nord) per i progetti la cui spesa è superiore ai 25.822.845 di euro. In ogni regione, a fianco di una graduatoria ordinaria in cui partecipano tutti, esiste una graduatoria speciale, a cui partecipano solo aziende di determinate categorie produttive o di determinate aree. I “privilegiati” sono decisi dalle Regioni, che possono anche assegnare a queste graduatorie dal 20% al 50% degli aiuti stanziati. La graduatoria speciale è quindi uno strumento valido se ben interpretato (ad esempio facendo in modo che il 20% delle aziende, ritenute di maggiore importanza per l’economia regionale, acceda al 50% dei fondi), in pratiche le graduatorie speciali, così come configurate dalla maggior parte delle regioni, finiscono per assegnare il 50% delle risorse al 50% delle aziende… Una volta stilata la graduatoria saranno ammessi progetti fino ad esaurimento dei fondi (normalmente è coperto il 50% delle domande), ciò vuol dire che avere superato l’istruttoria non vuol dire ottenere il contributo, occorre anche avere un punteggio sopra la media.
Cosa finanzia
Le spese finanziate dalla legge si possono sostanzialmente identificare in tutti gli investimenti in beni durevoli, materiali ed immateriali che l’azienda dovrà effettuare, a partire dal giorno successivo a quello della presentazione della domanda senza retroattività. Sia l’acquisto diretto che tramite leasing sono ammissibili alla 488. La descrizione delle singole spese per le quali l’impresa può accedere ai benefici previsti dalla normativa in questione, si può sintetizzare in questo modo: Spese di Progettazione e Direzione Lavori, Studi di Fattibilità economico finanziaria e di Valutazione di impatto ambientale, Oneri per le Concessioni Edilizie e Collaudi di Legge, Consulenze per l’ottenimento delle Certificazioni di qualità (UNI e ISO 9000) e Ambientali (ISO 14001 e EMAS). Tali spese sono finanziabili con il limite del 5% dell’investimento complessivo. Ciò significa che su un investimento ritenuto ammissibile per il valore di 1 milione di euro, le spese di cui alla precedente sezione possono essere prese in considerazione, e quindi partecipare alla determinazione del contributo concedibile, per un importo massimo di 50 mila euro Acquisto del Suolo Aziendale, sue Sistemazioni ed Indagini Geognostiche, nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile; Realizzazione di Opere Murarie ed assimilate (sia Costruzione ex novo che Acquisto e Ristrutturazioni di immobili); Realizzazione di Infrastrutture Specifiche aziendali; Acquisto di Macchinari, Impianti ed Attrezzature varie, nuovi di fabbrica; Mezzi mobili non targati, strettamente necessari al ciclo di produzione; Programmi Informatici e realizzazione di siti internet e di commercio elettronico Brevetti su nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; SOLO PER LA TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO “RIATTIVAZIONE” le Spese di Manutenzione in senso lato, purchè capitalizzate (iscritte in Bilancio fra le immobilizzazioni immateriali) e funzionalmente indispensabili al ripristino dell’attività; Oneri Doganali relativi a beni ammissibili , se capitalizzati. Nel concetto di spesa ammissibile non deve essere considerata l’IVA. Non ci sono limiti minimi di spesa né particolari regole, al di là del fatto che la singola fattura dovrà essere di importo superiore 516 euro (IVA esclusa), e non dovrà essere saldata in contanti. ULTERIORI APPROFONDIMENTI SULLE SINGOLE SPESE La tipologia di spese evidenziata nei punti precedenti è sottoposta ad ulteriori vincoli da parte della normativa. Quelli relativi al regolamento attualmente in vigore sono i seguenti: Divieti, limitazioni e condizioni posti dalla 488/92 1) le spese di progettazione sono agevolabili, per le grandi imprese, limitatamente alle progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici; 2) le spese relative alle prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali includono anche quelle riferite all’ente certificatore e non possono da sole costituire un programma agevolabile; 3) con riferimento alle spese per Opere Murarie ed assimilate, quelle relative agli immobili, soprattutto se adibiti ad uffici, sostenute dalle imprese fornitrici di servizi possono essere ammesse alle agevolazioni nella misura in cui pertinenti e congrue secondo i parametri validi per le imprese industriali. A tale riguardo, la superficie per uffici può essere ritenuta pertinente, in via orientativa, nella misura di 25 mq per addetto; 4) sempre per le Opere Murarie, la spesa relativa all’acquisto di un immobile esistente e già agevolato è ammissibile purché siano già trascorsi, alla data di presentazione del Modulo di domanda, dieci anni dal relativo atto formale di concessione delle precedenti agevolazioni; tale limitazione non ricorre nel caso in cui queste ultime siano di natura fiscale ovvero nel caso in cui l’Amministrazione concedente abbia revocato e recuperato totalmente le agevolazioni medesime; 5) l’acquisto del solo immobile aziendale non inserito in un più vasto programma di investimenti inquadrabile in una delle tipologie citate in precedenza, può essere ammesso alle agevolazioni solo per gli investimenti nel settore industria e solo se l’impresa richiedente conduceva precedentemente la propria attività in locali in fitto; 6) per il settore commercio, le spese per opere murarie e impianti generali non può essere superiore al 50% del totale degli investimenti. 7) per il settore turismo l’acquisto di un immobile preesistente non può essere superiore al 50% del totale investimenti. 8) tra le spese per Opere murarie ed attrezzature, si possono ritenere valide, limitatamente ai programmi di “nuovo impianto” e che prevedano nell’esercizio “a regime” più di 20 occupati, anche quelle relative alla realizzazione, nell’ambito dell’unità produttiva, di asili nido, nursery, ludoteche, ecc. 9) le spese relative al primo punto dell’elenco, ai Programmi informatici ed ai Brevetti, che per loro natura possono essere riferite all’attività dell’impresa nel suo complesso, sono ammesse alle agevolazioni limitatamente alla parte utilizzata per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal programma agevolato e nei limiti ritenuti congrui in relazione alle condizioni di mercato e, con riferimento ai Brevetti, in relazione alla compatibilità con il conto economico relativo al programma medesimo; 10) le spese relative ai Macchinari, Impianti ed Attrezzature, con annesse progettazioni e, limitatamente alle imprese che svolgono attività di costruzioni, le Opere Murarie ed assimilate e le Infrastrutture specifiche aziendali sono ammesse alle agevolazioni anche se sostenute con commesse interne di lavorazione, purché capitalizzate; 11) per il settore turismo e commercio non sono ammissibili le spese sostenute con commesse interne di lavorazione. 12) le spese relative alle attrezzature facenti parte del programma di investimenti da agevolare, ma che non sono installate nella sede dell’investimento (ad esempio gli stampi di proprietà dell’azienda, ma utilizzati nell’officina del terzista che segue lo stampaggio, possono essere ammesse alle agevolazioni purché: Il costo di queste attrezzature siano al massimo il 20% della spesa in “Macchinari, impianti e attrezzature”; vengano ubicate presso unità produttive localizzate, al momento dell’acquisto (data del documento di trasporto), in aree ammissibili agli interventi della legge n. 488/92; siano singolarmente identificabili mediante immatricolazione ed iscrizione nel libro dei beni prestati a terzi o, nel caso di utilizzo presso altre unità produttive della stessa impresa, nel libro dei cespiti ammortizzabili; in ogni caso la loro ubicazione deve risultare dai documenti di trasporto tenuti ai sensi del DPR n. 627 del 6.10.78 e del D.M. 29.11.78 e successive modifiche e integrazioni; vengano forniti, per ciascun bene, gli elementi utili di conoscenza in riferimento ai relativi contratti posti in essere (modalità, durata, ecc.); la cessione in uso avvenga a titolo gratuito; i beni non vengano destinati a finalità produttive estranee a quelle dell’impresa cedente; 13) le spese relative ai programmi informatici, anche se realizzati con commesse interne di lavorazione, sono agevolabili solo per le piccole e medie imprese; 14) le spese per l’acquisto di brevetti, non possono superare, per le grandi imprese, il 25% dell’investimento complessivo ammissibile; 15) le spese relative all’acquisto di beni in valuta estera possono essere ammesse alle agevolazioni per un contro valore in euro pari all’imponibile ai fini IVA e, più specificatamente: per i beni provenienti dai Paesi extracomunitari, quello riportato sulla “bolletta doganale d’importazione”; per quelli provenienti dall’Unione Europea, quello risultante dall’applicazione del cambio UIC vigente alla data di consegna del bene indicato espressamente sulla “fattura integrata” ai sensi del decreto-legge n. 331/93, convertito dalla legge n. 427/93; 16) le spese relative a beni acquistati dall’impresa con un’operazione “Sabatini” non agevolata possono essere ammesse alle agevolazioni solo nel caso di operazione “pro – soluto”; 17) le spese relative all’acquisto del suolo, di immobili o di programmi informatici, di cui alle lettere b), c) ed f), di proprietà di uno o più soci dell’impresa richiedente le agevolazioni o, nel caso di soci persone fisiche, dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado, sono ammissibili in proporzione alle quote di partecipazione nell’impresa medesima degli altri soci; la rilevazione della sussistenza delle predette condizioni, con riferimento sia a quella di socio che a quella di proprietario, che determinano la parzializzazione della spesa, va effettuata a partire dai dodici mesi precedenti la data di presentazione del Modulo di domanda. Le predette spese relative alla compravendita tra due imprese non sono ammissibili qualora, a partire dai dodici mesi precedenti la data di presentazione del Modulo di domanda, le imprese medesime si siano trovate nelle condizioni di cui all’articolo 2359 del codice civile o siano state entrambe partecipate, anche cumulativamente, per almeno il venticinque per cento, da medesimi altri soggetti; tale ultima partecipazione rileva, ovviamente, anche se determinata in via indiretta; 18) non sono ammesse le spese relative ai beni acquisiti in locazione finanziaria qualora già di proprietà dell’impresa beneficiaria delle agevolazioni, ad eccezione del suolo aziendale, purché l’impresa stessa lo acquisti successivamente alla presentazione del Modulo di domanda; 19) con riferimento ai programmi di investimento promossi dalle imprese operanti nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, di vapore e acqua calda le spese relative alle reti di distribuzione dell’energia elettrica, del vapore e dell’acqua calda sono ammissibili, limitatamente alla parte ricadente all’interno del territorio comunale nel quale è ubicato l’impianto di produzione necessaria a raggiungere l’utente della fornitura, a condizione che gli impianti stessi siano di proprietà dell’impresa produttrice e siano realizzati su terreni di cui l’impresa stessa abbia piena disponibilità. 20) il leasing è ammissibile a condizione che i contratti siano stipulati con una società di Leasing, o con un pool di aziende. 21) Limitatamente al settore turismo, le spese del programma da agevolare relative ai “servizi annessi” (ristorante, palestre, centri benessere, saune, piscine ecc.), sono consentite solo per le attività ricettive, ed entro il limite del 75% del valore (preesistente + nuovo) dei beni strumentali destinati allo svolgimento dell’attività ammissibile, a meno che i medesimi servizi annessi non siano indicati dalle regioni quali ulteriori attività ammissibili; 22) sempre per il settore turismo, le spese per attrezzature comprendono anche le spese per acquisto di corredi, stoviglie, posateria a condizione che le stesse siano iscritte nel libro dei cespiti ammortizzabili. 23) le spese ammissibili relative alle strutture agro-turistiche o di turismo rurale sono quelle relative all’attività ricettiva e relativi “servizi annessi”, con l’esclusione delle spese che presentino caratteristiche prettamente agricole.
Chi finanzia
La legge 488 finanzia tutte le imprese, già costituite ed iscritte alla camera di commercio (obbligo non valido per le ditte individuali) che vogliono realizzare investimenti (quindi con spese ancora da eseguire). Dopo le modifiche apportate nel corso del 2000 e del 2001, la legge 488 abbraccia quasi tutti i settori produttivi, precisando che il settore “industria” comprende anche la produzione di energia e l’edilizia, e che i “servizi” sono presenti in tutte le tipologie, “cliccando” sui link appropriati si ha l’elenco completo delle attività ammissibili. Precisamente: Industria Turismo Commercio Industria Sono agevolabili le imprese identificate da sezioni o classi della classificazione ISTAT ’91 così come di seguito illustrato: SEZIONE C “Estrazione di minerali” SEZIONE D “Attività manifatturiere” SEZIONE E “Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, e acqua”: limitatamente alle classi 40.10 (Produzione e distribuzione di energia elettrica) e 40.30 (Produzione e distribuzione di vapore ed acqua calda – compreso il teleriscaldamento – ) SEZIONE F “Costruzioni” IMPRESE DI SERVIZI così come elencate nell’allegato 2 della Circolare 900315 Si osservi: che si tratta di aziende di servizi alla produzione che un’impresa, appartenente ad una classe diversa da quelle di seguito elencate, per poter presentare un programma inerente una delle classi ammesse deve deliberare una variazione di statuto per l’acquisizione ditale codice. 55 – Alberghi e ristoranti, limitatamente a mense e fornitura di pasti preparati (rif. 55.5), con esclusione della fornitura di pasti preparati a domicilio, per matrimoni, banchetti, ecc. 63 – Attività di supporto ed ausiliarie dei trasporti, escluse quelle delle agenzie di viaggio e degli operatori turistici, con esclusione dei mezzi di trasporto. 64 – Poste e telecomunicazioni, limitatamente alle telecomunicazioni (64.20), ivi inclusa la ricezione, registrazione, amplificazione, diffusione, elaborazione, trattamento e trasmissione di segnali e dati da e per lo spazio e la trasmissione di spettacoli e/oprogrammi radiotelevisivi da parte di soggetti diversi da quelli titolari di concessione per la radiodiffusione sonora e/o televisiva in ambito nazionale di cui alla legge 6.8.90, n. 233 e successive modifiche e integrazioni 72 – Informatica e attività connesse, ivi inclusi i servizi connessi alla realizzazione disistemi tecnologici avanzati per la produzione e/o diffusione di servizi telematici e quelli di supporto alla ricerca e all’innovazione tecnologica in campo informatico e telematico 73 – Ricerca e Sviluppo, ivi inclusi i servizi di assistenza alla ricerca e all’introduzione/adattamento di nuove tecnologie e nuovi processi produttivi e di controllo, i servizi di consulenza per le problematiche della ricerca e sviluppo e quelli di supporto alla ricerca e all’innovazione tecnologica in campo informatico e telematico 74 – Altre attività professionali ed imprenditoriali, limitatamente a: a) attività degli studi legali (rif. 74.11) b) contabilità, consulenza societaria, incarichi giudiziari e consulenza in materia fiscale (74.12), ivi incluse le problematiche del personale c) studi di mercato (rif. 74.13), ivi inclusi i servizi connessi alle problematiche del marketing e della penetrazione commerciale e dell’import-export d) consulenza amministrativo-gestionale (74.14), ivi inclusa la consulenza relativa alle problematiche della gestione, gli studi e le pianificazioni, l’organizzazione amministrativo-contabile, l’assistenza ad acquisti ed appalti, le problematiche della logistica e della distribuzione e le problematiche dell’ufficio, con esclusione dell’attività degli amministratori di società ed enti e) attività in materia di architettura, di ingegneria ed altre attività tecniche (74.20), ivi compresi i servizi di manutenzione e sicurezza impiantistica, i servizi connessi alla realizzazione e gestione di sistemi tecnologici avanzati per il risparmio energetico e per la tutela ambientale in relazione alle attività produttive, i servizi per l’introduzione di nuovi vettori energetici, i servizi connessi alle problematiche dell’energia, ambientali e della sicurezza sul lavoro, i servizi di trasferimento tecnologico connessi alla produzione ed alla lavorazione e trattamento di materiali, anche residuali, con tecniche avanzate f) collaudi e analisi tecniche (74.30) ivi compresi i servizi connessi alle problematiche riguardanti la qualità e relativa certificazione nell’impresa g) pubblicità (74.40) h) servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale (74.50) i) servizi di vigilanza privata (74.60.1) j) laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa (74.81.2) e attività di aerofotocinematografia (74.81.3) k) attività di imballaggio, confezionamento (74.82) l) servizi congressuali di segreteria e di traduzione (74.83) m) design e stiling relativo a tessili, abbigliamento, calzature, gioielleria, mobili e altri beni personali o per la casa (74.84.5) n) servizi di segreteria telefonica (rif. 74.84.6), ivi compresi i call center 80 – Istruzione, limitatamente a: a) istruzione secondaria di formazione professionale (80.22) b) scuole e corsi di formazione speciale (80.30.3), ivi compresi i corsi di formazione manageriale 90 – Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili, limitatamente a: a) raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi (rif. 90.00.1), limitatamente a quelli di origine industriale e commerciale b) smaltimento e depurazione delle acque di scarico ed attività affini (rif. 90.00.2), limitatamente alla diluizione, filtraggio, sedimentazione, decantazione con mezzi chimici, trattamento con fanghi attivati e altri processi finalizzati alla depurazione delle acque reflue di origine industriale 92 – Attività ricreative, culturali e sportive, limitatamente alle attività di produzione radio-televisiva da parte di soggetti diversi da quelli titolari di concessione per la radiodiffusione sonora e/o televisiva in ambito nazionale di cui alla legge 6.8.90, n. 233 e successive modifiche e integrazioni, limitatamente alle sole spese di impianto (rif. 92.20) 93 – Altre attività di servizi, limitatamente alle attività delle lavanderie per alberghi, ristoranti, enti e comunità (93.01.1) Relativamente al bando rivolto al turismo ed al commercio sono agevolate quelle attività a cui fa riferimento il decreto 3 luglio 2000: Turismo le imprese (turistiche) che svolgono attività di gestione di strutture ricettive ed annessi servizi turistici N.B. Sono strutture ricettive gli alberghi, i motels, i villaggi-albergo, le residenze turistico-alberghiere, i campeggi, i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli esercizi di affittacamere, le case e gli appartamenti per vacanze, le case per ferie, gli ostelli per la gioventù, i rifugi alpini. le agenzie di viaggio e turismo le imprese che esercitano attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni, intermediazione nei predetti servizi o anche entrambe le attività, ivi compresi i compiti di assistenza e di accoglienza ai turisti, secondo quanto previsto dalla convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio. Ogni Regione, con riguardo alle imprese agevolabili dai fondi destinati al turismo, può poi indicare per il proprio territorio altre attività ammissibili anche diverse da quelle sopraccitate, purché individuate da norme regionali, programmi di intervento o regimi di aiuto approvati dalla Commissione dell’Unione Europea. Commercio Esercizi commerciali di vendita al dettaglio classificati esercizi di vicinato (solo se inseriti in centri commerciali, o se aderenti a forme associative di via o di strada, o ancora se aderenti a strutture operative dell’associazionismo economico operanti con propria insegna commerciale) Esercizi commerciali di vendita al dettaglio classificati media struttura e grande struttura; Esercizi commerciali di vendita all’ingrosso e centri di distribuzione, sia di singole imprese commerciali che di strutture operative dell’associazionismo economico, con superficie dell’unità locale pari almeno a 1000 mq; Attività commerciali che esercitano la vendita per corrispondenza e/o il commercio elettronico; Attività di servizi complementari alla distribuzione, ivi inclusi centri di assistenza tecnica PER CHI VOLESSE E’ A DISPOSIZIONE LA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE (desunta dalla classificazione delle attività economiche ISTAT – 1991) nella sezione “documenti”.
Quanto finanzia
Il contributo concesso dalla legge 488 dipende, oltre che dall’investimento, anche dalla regione in cui si realizza il programma, dalla suddivisione delle spese tra le diverse tipologie (ad esempio una spesa di un milione di euro in soli macchinari da un contributo maggiore di una spesa parte in immobili e parte in macchinari), dall’anno di effettuazione (una spese effettuata quest’anno da un contributo maggiore di una effettuata tra cinque anni). Inoltre, per avere maggiori possibilità di successo occorre rinunciare ad una parte del contributo, chiedendone una percentuale inferiore (ad esempio il 90%). Questo perché le percentuali massime di contributo sono calcolate secondo due diverse tipologie di calcolo, Equivalente Sovvenzione Netta ed Equivalente Sovvenzione Lorda. La prima (ESN) è quella parte di contributo calcolata al netto delle tasse; vale a dire che, nell’ipotesi di una produzione di utili da parte dell’impresa, una volta pagate le imposte relative ciò che rimarrà del contributo erogato sarà pari ad un ammontare pari alla percentuale ESN in oggetto (es. dato 1 milione di euro l’investimento ammissibile e 50% la percentuale ESN se l’impresa produrrà utili il contributo che le rimarrà sarà pari al 50% della spesa, se l’azienda non dovesse produrre utili il contributo a fondo perduto calcolato sulla base di tale percentuale sarà nettamente maggiore, nell’ordine anche del 70 – 80%). La percentuale ESL è quella parte di contributo erogata al lordo delle tasse; ciò equivale a dire che dopo l’imposizione fiscale il contributo ESL ne risulterà ridotto di conseguenza (come nell’esempio precedente dato il 15% ESL tale percentuale rimarrà all’impresa solo nel caso in cui non venga prodotto utile; in caso contrario l’effettivo importo sarà decurtato del valore delle imposte sul reddito). Le imposte sono pari al 41,25%, ma il contributo viene portato a reddito in più anni, contemporaneamente all’ammortamento fiscale del bene agevolato (ad esempio, la parte di contributo relativa all’immobile è portata a reddito in 21 anni, a partire dall’anno di acquisti, la parte di contributo relativa all’immobile è tassata in sei anni, sempre a partire dall’acquisto), ecco perché l’aiuto varia notevolmente a seconda del bene e dell’anno d’acquisto. Per consentire un calcolo più agevole abbiamo realizzato un software che consente di quantificare il contributo, basta cliccare sull’apposito tasto, nella home, e seguire le istruzioni per il suo utilizzo. In dettaglio: Nelle zone obiettivo del Sud Italia le agevolazioni consteranno in un 35% ESN + 15% ESL (fatta eccezione per la Calabria: 50% ESN + 15% ESL). Relativamente alle aree obiettivo 2 le percentuali sono: 15% ESL per le piccole imprese e 7,5% ESL per le medie. Nelle aree “in deroga” del Nord le percentuali sono del 10% ESL + 8% ESN per le piccole imprese, 6% ESL + 8% ESN per le medie e 8% per le grandi.
In quanto tempo
Le graduatorie con le aziende finanziate sono emesse entro sei mesi dalla presentazione della domanda; se questa è stata finanziata l’impresa può ricevere sino al 50% del contributo entro altri due mesi. In pratica entro 6 mesi l’imprenditore sa se la sua domanda sarà finanziata, ed entro 8 mesi può ricevere i primi soldi, quasi nessuna legge di agevolazione eroga in tempi così stretti. Più precisamente: l’invio del modulo di domanda e della prevista documentazione, da parte delle banche concessionarie al Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato, avviene entro tre mesi successivi alla scadenza del termine di presentazione delle domande. Le imprese, la cui domanda è stata istruita con successo, riceveranno dalla banca concessionaria comunicazione con i dati proposti per il calcolo degli indicatori. Il ministero dell’Industria, entro un mese dal termine finale di cui sopra, procederà alla formazione delle graduatorie. Entrambi i termini possono essere prorogati con decreto per un massimo di trenta giorni, per cui si arriva ad altri due mesi. Di norma devono trascorrere ancora due mesi perché i fondi siano effettivamente disponibili per le imprese.
Cosa bisogna fare
Per presentare domanda occorre compilare un apposito modulo, distribuito dalle banche concessionarie, accompagnato da un business plan, da una scheda tecnica, e dalla documentazione richiesta, differente a seconda del tipo di bando… DOCUMENTI DA ALLEGARE Industria ed edilizia Commercio Turismo